Si definisce tessuto (o rete) il manufatto ottenuto intrecciando, di solito ortogonalmente, un insieme di fili di trama in un insieme di fili di ordito, a mezzo di un telaio.
Durante l’inserzione della trama una parte di fili di ordito viene sollevata e l’altra parte abbassata, secondo un preciso sistema di intreccio che prende il nome di armatura.
Gli elementi in base ai quali si identifica un tessuto sono:
L’armatura più utilizzata per i tessuti è la tela, nella quale ogni filo di ordito passa alternativamente sopra e sotto un filo di trama; per le reti si utilizza invece generalmente l’alternativa a giro inglese, nella quale due fili d’ordito si alternano intrecciandosi sul filo di trama al fine di ottenere una struttura più legata.
Le problematiche connesse alla tessitura del vetro a livello industriale riguardano innanzitutto la qualità dei filati: l’alta velocità di lavoro dei telai automatizzati esige l‘utilizzo di filati assolutamente privi di impurità, nodi o irregolarità che potrebbero causare l’arresto delle macchine. La qualità del filato deriva, oltre che dall’impiego di materie prime pure e selezionate all’origine, anche dalla precisione nel controllo delle variabili di produzione, come il numero di fori della filiera, la velocità di rotazione del fuso ed altri elementi.
In secondo luogo, è necessario individuare le modalità di costruzione del tessuto più adatte a differenti tipi di filato, dal momento che la lavorabilità del filato in vetro non è ovviamente pari a quella di altre fibre naturali quali il cotone o la lana. La maggior parte dei tessuti che esce dai telai possiede una resistenza a trazione che si aggira intorno ai 200 kg per 5 cm di tessuto: questo significa che una striscia di 5 cm di rete regge approssimativamente il peso di 3 persone.
La rete tessuta risulta molto leggera, molto resistente e inallungabile. La struttura del tessuto, spesso a maglia quadrata, fa sì che la resistenza sia bilanciata nei due sensi dell’ordito e della trama.